9 parole dimenticate fin dall’infanzia che strapperanno immediatamente un sorriso a tutti i sessantenni e ottantenni
7. Colpo da maestro
In passato, per descrivere qualcosa di eccezionale, si parlava di « humdinger », che potrebbe essere tradotto come « colpo da maestro ». Questa parola esprimeva entusiasmo senza eccessi, un’approvazione misurata ma sincera.
Poteva essere usata per qualsiasi cosa: una torta particolarmente buona, un film divertente o persino un’idea brillante. La sua versatilità ed eleganza facevano sì che non sembrasse mai eccessiva.
Come molte altre parole di quell’epoca, non scomparve per mancanza di utilità, ma perché le mode linguistiche cambiarono, lasciando il posto a nuovi termini. Eppure, per chi l’ha ascoltata da bambino, conserva un calore e un colore speciali.
8. Radiola
Prima dell’era degli stereo e dei lettori CD, la « Radiola » era il centro della casa. Questo termine si riferiva spesso all’apparecchio radiofonico abbinato al giradischi, che allietava le serate in famiglia.
Per gli anziani, sentire « Radiola » evoca i pomeriggi della domenica trascorsi ad ascoltare programmi radiofonici, varietà o dischi inviati dai nonni.
Era una parola che incarnava sia la tecnologia dell’epoca che il calore della casa, simbolo di riunioni familiari attorno alla musica e alle notizie.
9. Salvadanaio
Oggi i bambini hanno conti online o portafogli digitali, ma per chi è cresciuto negli anni ’50 e ’60, il « salvadanaio » era un oggetto sacro.
Che fosse di porcellana, metallo o plastica, il salvadanaio veniva usato per risparmiare monete e sognare cosa si sarebbe potuto comprare un giorno.
Sentire questa parola evoca pazienza, disciplina e il semplice piacere di vedere la propria piccola fortuna crescere nel tempo. È una parola che trasporta immediatamente all’innocenza e all’immaginazione dell’infanzia.
Considerazioni finali
Queste parole non sono del tutto scomparse. A volte si trovano nel linguaggio degli anziani o in opere che cercano di ricreare quell’epoca. Ma sono quasi completamente scomparse dal linguaggio quotidiano.
Ciò che le rende così speciali non è solo la nostalgia. Rappresentano un modo di parlare – e quindi di pensare – molto diverso da quello odierno: più colorato, più creativo, più giocoso nel modo in cui esprime un’idea o un sentimento.
Quando le persone tra i 60 e gli 80 anni sentono queste parole, non ricordano solo il vocabolario. Ricordano un’epoca in cui il linguaggio era generoso, creativo e meno preoccupato di apparire « alla moda ». E questo è sufficiente a far sorridere.