Roma, 21 aprile 2025. Mentre le campane della Basilica di San Pietro risuonavano ancora per le celebrazioni pasquali, una notizia profondamente commovente ha scosso il mondo cattolico: Papa Francesco è morto all’età di 88 anni. La morte, avvenuta nella sua residenza di Maison Sainte-Marthe, è avvenuta dopo un lungo periodo di fragilità fisica, segnato da una doppia polmonite e da complicazioni cardiovascolari.
Un’ultima apparizione toccante
Il giorno prima della sua morte, Papa Francesco ha voluto apparire brevemente sul balcone della Basilica di San Pietro per rivolgere ai fedeli un messaggio pasquale. Indebolito e costretto su una sedia a rotelle , pronunciò poche parole piene di compassione e speranza , chiedendo in particolare la fine dei conflitti nel mondo. Fu il suo ultimo messaggio pubblico , un addio discreto ma significativo .
Salute in declino
Nelle ultime settimane la stanchezza del Papa non inganna più nessuno . Il lunedì di Pasqua, impossibilitato a pronunciare il suo messaggio pasquale, si consegnò nelle mani di un arcivescovo: un gesto insolito che divenne simbolo di profonda stanchezza. Non era più una questione di età, ma di sopravvivenza.
Il 21 aprile 2025, alle ore 7:35 , il sovrano pontefice morì nella sua residenza di Sainte-Marthe. Il professor Andrea Arcangeli, responsabile della Direzione Sanitaria del Vaticano, afferma: ictus improvviso, poi insufficienza cardiocircolatoria irreversibile . Il corpo cedette, in modo netto.
Ma la tempistica per questo autunno era già in movimento. Già a febbraio, un ricovero prolungato al Policlinico Gemelli aveva evidenziato una grave polmonite bilaterale , segno di un organismo esausto e vulnerabile. Nonostante una breve tregua, la meccanica del corpo rimaneva fragile e instabile .
Il certificato di morte rivelato dalla Santa Sede è agghiacciantemente preciso: polmonite polimicrobica, insufficienza respiratoria acuta, bronchiectasie, ipertensione, diabete di tipo II . Un cocktail mortale che indebolisce le difese e apre la strada alle complicazioni più gravi, tra cui l’ictus.
Ripensandoci, era tutto lì: la lentezza dei movimenti, il respiro corto, la voce assente. Il Vaticano se n’era accorto. Anche il mondo, senza volerci credere veramente.