L’avocado fa davvero bene? Quali sono i benefici di questo superfood oggi diffusissimo sulle nostre tavole? Il nostro Dott. Simone Gabrielli, biologo nutrizionista, svelerà le proprietà di questo frutto, conosciuto anche come ”oro verde”, e sfaterà alcuni falsi miti che circolano intorno a questo frutto: l’avocado fa ingrassare? È davvero ricco di grassi buoni che aiutano a combattere il colesterolo? Contiene vitamine e sali minerali? Gabrielli spiegherà qual è la storia della coltivazione dell’avocado, come funziona oggi e, infine, suggerirà come consumarlo correttamente.
Il boom del consumo dell’avocado e la sua evoluzione nel corso del tempo
Circa 5.000 anni fa, l’avocado non era solo un alimento prezioso, ma, complice la sua forma evocativa, le popolazioni indigene come gli Aztechi e i Maya credevano avesse poteri afrodisiaci e promuovesse la fertilità. Era così venerato da essere usato anche in cerimonie religiose. Questa antica convinzione, sebbene non supportata dalla scienza moderna, si è in parte tramandata, affiancandosi al suo vero “potere”: quello nutrizionale. Nell’era della consapevolezza su un’alimentazione più healthy, amplificata dai social, questo ha portato a un vero e proprio boom del consumo di avocado. Per le sue proprietà nutrizionali e per la sua bontà.
La storia della coltivazione dell’avocado
Subito chiariamo che l’avocado, anche se lo usiamo nelle insalate, non è una verdura ma è un frutto. In botanica è classificato come bacca, per il suo unico grande seme centrale. E questo seme è il grande protagonista della sua evoluzione. Prima che agli uomini, l’avocado piaceva tanto anche a specie che hanno vissuto sulla Terra prima di noi, come i bradipi giganti, i gomfoteri (dei proboscidati lontani parenti degli elefanti) e i mammut. Questi mega mammiferi succhiavano la polpa ed espellevano il nocciolo per bocca o dal…sedere…, disperdendolo ovunque e dando vita a nuovi alberi di avocado. Così facendo lo hanno distribuito sulla superficie terrestre, garantendone la sopravvivenza nel corso della storia. Ma attenzione, non devi immaginare l’avocado come lo vediamo oggi. Quelli selvatici avevano un nocciolo molto grande e una polpa sottile. La selezione umana ha portato a frutti più grandi e più robusti , con una polpa più spessa in proporzione al seme.
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Una volta estinti questi grandi mammiferi, siamo arrivati noi a raccogliere l’eredità, continuando a seminare avocado e quindi a evitarne l’estinzione. La prime testimonianze di gestione umana di avocado risalgono a 13 mila-10 mila anni fa. La terra madre di questo frutto è il centro America: su tutte il Messico, poi all’Honduras e alla Colombia ospitano i siti archeologici più antichi di coltivazioni per mano dell’uomo. L’origine della produzione domestica e l’inizio di una selezione controllata risale, come dicevamo prima, a circa 5.000 anni fa, ad opera degli Aztechi e dei Maya.
Oltre al sapore eccellente, queste popolazioni indigene attribuivano al frutto avocado anche proprietà afrodisiache, e poteri di fertilità. Sui social ancora oggi circola la notizia che sia un afrodisiaco, ma questa è una credenza popolare moderna non supportata dalla scienza. Che sia un superfood, quello sì, è una sacrosanta verità.
Perché l’avocado è un super food? Proprietà e benefici
Oltre ad avere una polpa dal sapore molto gustoso, l’avocado è così ricco di nutrienti che il suo consumo è stato tramandato per millenni e tra diverse specie prima di arrivare all’uomo. Grazie a questa consapevolezza diffusa, anche con i social, il consumo di avocado cresce esponenzialmente anno dopo anno. E ci sono conseguenze positive, ma anche negative, come avviene in tutti gli eccessi. Partiamo dalle positive per la nostra salute: