Ma con ogni giorno che passava, iniziò a notare qualcosa di importante: aveva più tempo per altre cose che prima la rendevano felice: leggere, disegnare, parlare con noi, con la sua famiglia. Il suo umore migliorò e anche i suoi risultati accademici iniziarono a migliorare.
Cosa ci ha dato questo cambiamento?
Oggi so che, sebbene all’inizio sia stato difficile, questo era il limite di cui mia figlia aveva bisogno. Il telefono non è scomparso dalla sua vita, ma ha smesso di dominarla. È diventato uno strumento, non un padrone.
Certo, non è facile mantenere questa regola, soprattutto in un mondo in cui la tecnologia è onnipresente. Ma come genitore, sento di avere un’influenza e di avere a cuore lo sviluppo e il benessere di mia figlia. Ora vedo in lei più pace, sorrisi ed energia per la vita fuori dallo schermo.