Perché i pomodori non sanno di niente? 8 risposte ai dubbi più frequenti

Considerati uno degli ortaggi pilastro della dieta mediterranea, i pomodori sono sempre più al centro di quesisti che nascono soprattutto al momento dell’acquisto e riguardano la loro freschezza, qualità e conservazione.

A cura di Federica Palladini
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I pomodori sono uno degli ingredienti più amati e versatili in cucina, protagonisti di tantissime ricette che spaziano dalle fresche insalate alle salse ricche e corpose. Li mangiamo d’estate (quando la maggior parte è di stagione), ma ormai siamo abituati ad averli a disposizione nelle loro diverse tipologie tutto l’anno, che siano a grappolo, cuore di bue, San Marzano o i più piccoli pachino. I pomodori sono uno dei simboli della dieta mediterranea (anche se arrivano in Europa solo dopo la scoperta dell’America e inizialmente erano considerati persino velenosi), ricchi di proprietà, come vitamine e licopene, ma sempre più spesso al momento dell’acquisto sorgono alcuni dubbi sulla loro qualità: perché non sanno di niente? Oppure, perché marciscono in brevissimo tempo? E ancora: da cosa deriva la consistenza farinosa (e fastidiosa)? Domande che arrivano soprattutto di fronte ai prodotti della grande distribuzione e lontano dai luoghi d’elezione di questo ortaggio, come la Campania, la Puglia o la Sardegna e, in genere, il Sud Italia. Di seguito, ecco le risposte a 8 quesiti tra i più comuni.

1. Perché i pomodori non sanno di niente?
Capita soprattutto quando si acquistano quelli del supermercato, ma anche dal fruttivendolo nelle città e nei grandi centri: il sapore dei pomodori è praticamente inesistente. Questo è dovuto soprattutto alla necessità del mercato di avere questo frutto per 365 giorni l’anno, così da favorire la coltivazione in serra, la resistenza alle malattie e l’estetica accattivante di un bel colore rosso vivace, il tutto creando ibridi dalle caratteristiche più redditizie a discapito del gusto. Le motivazioni però possono essere diverse:

Vengono raccolti quando sono ancora verdi
Per far arrivare i pomodori intatti sugli scaffali, spesso vengono raccolti acerbi, quando sono ancora duri e verdi. Così resistono meglio al trasporto e alla manipolazione, ma non hanno ancora sviluppato il loro sapore. Durante il viaggio vengono poi fatti maturare artificialmente con gas etilene, che ne colora la buccia di rosso, ma non completa la maturazione interna. Il risultato? Un pomodoro che sembra maturo ma non ha gusto.

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Devono durare a lungo e non rovinarsi
Un pomodoro gustoso è spesso un pomodoro delicato. Ma nella grande distribuzione servono frutti che resistano per giorni (o settimane) tra magazzini, camion refrigerati e scaffali del supermercato.
Per questo, si scelgono varietà con buccia spessa e polpa compatta, che però tendono a essere meno succose e meno aromatiche. In pratica, si sacrifica il sapore per allungare la “vita commerciale” del prodotto.

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