Semi di lino al mattino, il rimedio della nonna che regola la glicemia: 3 modi furbi per usarli subito

Azione prebiotica

Le fibre alimentari nutrono i batteri intestinali benefici, i quali giocano un ruolo cruciale nella regolazione della glicemia attraverso la produzione di acidi grassi a catena corta (SCFA).

Riduzione dei marker infiammatori

Studi clinici mostrano che l’integrazione con semi di lino può ridurre citochine pro-infiammatorie (es. TNF-α, IL-6) implicate nella resistenza insulinica.

Riduzione dell’emoglobina glicata (HbA1c)

In soggetti con diabete di tipo 2, un consumo regolare (10-20 g/die) ha dimostrato una lieve ma significativa riduzione dell’HbA1c nel lungo termine.

Effetti collaterali e controindicazioni

Eccesso di fibre: l’assunzione improvvisa o eccessiva può causare gonfiore, flatulenza e crampi addominali.

 

Sostanze antinutrizionali: contengono piccole quantità di acido fitico, che può interferire con l’assorbimento di alcuni minerali se consumato in eccesso.

Interazioni farmacologiche: l’alto contenuto di fibre può interferire con l’assorbimento di farmaci orali (es. antidiabetici, tiroidei, antibiotici). Meglio assumerli a distanza.

Cianogeni: presenti in forma inattiva, ma in grandi quantità e senza cottura, potrebbero potenzialmente generare tracce di cianuro (rischio minimo se consumo entro 20 g/die e semi macinati).

I 3 modi “furbi” per usare i semi di lino al mattino

 

Acqua ai semi di lino (gel mucillaginoso)

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