Un giorno ho ereditato una casa dal mio defunto vicino che mi odiava, ma la sua condizione mi ha fatto comportare come mai prima

« So che sei una ragazza molto gentile », disse.

« Nessuno ha mai fatto qualcosa di così carino per me. »

Di notte, mi svegliavo con il suo campanello che suonava. Rose voleva del latte caldo.

Un’ora dopo, aveva bisogno delle sue pillole.
« Tesoro, potresti dare un’occhiata a questi? Credo siano scaduti… Potresti essere così gentile da andare in farmacia per me? »

« Ma sono le cinque del mattino… »

« Ho solo bisogno delle mie pillole per l’emicrania, non so se riuscirò a sopportare questo dolore fino a domattina… »

La città era a quaranta minuti di distanza. Presi la vecchia bicicletta del signor Sloan e pedalai comunque nel buio.

“Rose, svegliati… Ho portato le pillole…”

« Oh, tesoro. Il sonno è la migliore medicina… »

« Ma… »

« Shhh. Mi spaventerai la guarigione. »

Ho cercato di resistere. Ma quel giorno non sono nemmeno tornato a dormire.

Cosa? Ero io! Venticinque? No, non può essere. No, no, non sono io.

Una donna che mi somigliava così tanto che sussultai. Teneva in braccio un neonato. Accanto a lei, il giovane signor Sloan.

« Rose e la mia ragazza, agosto 1985. »

La mia ragazza? Il signor Sloan aveva una figlia?

Solo a scopo illustrativo
All’improvviso ho sentito la voce di Rose dietro di me.

« Oh, hai trovato le vecchie foto, cara? Erano i tempi in cui tutto era… cambiato. »

Mi voltai. Era ferma sulla soglia del garage.

« La donna in questa foto… Si chiama Rose… Sei tu? »

“Alcune cose non se ne vanno mai, anche quando cerchi di non ricordarle… A quell’età assomigli così tanto a me.”

« Come te, Rose? »

« Non ora, tesoro. Devo prendere la mia medicina. »

Si voltò e se ne andò, lasciandomi con quella scatola di foto.

Cosa nascondeva? E chi era veramente per il signor Sloan?

Mi girava la testa.

Se il signor Sloan aveva una figlia, perché non è venuta al suo funerale?

Perché Rose? Perché io?

Perché i suoi occhi mi guardavano in quel modo, come se capisse qualcosa che io non capivo?

Dovevo esplorare la verità. Perché forse… era anche la mia verità.

***

La sera successiva, quando pioveva, bussai alla porta di Rose.
« Rose, dobbiamo parlare. Quella foto… la bambina. Chi era? »

« Siediti, tesoro. Immagino che tu sia pronta per un po’ di divertimento, ora. »

Sentivo la pioggia tamburellare sul vecchio tetto. Rose si guardò in grembo, raccogliendo le parole come perle spezzate.

vedere il seguito alla pagina successiva

Laisser un commentaire